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Diabete insipido
Diabete insipido: che cos’è? Sintomi, cause e trattamento
Il diabete insipido è una malattia rara del metabolismo, caratterizzata dalla cospicua emissione di urina alla quale l’organismo risponde provocando una elevata sensazione di sete e quindi, la richiesta di assunzione di liquidi (polidipsia).
Il diabete insipido condivide con il diabete mellito solamente il nome e un sintomo, l’aumento dell’urina emessa (poliuria).
Quando si parla di diabete, solitamente ci si riferisce a una sintomatologia collegata a un’alterata metabolizzazione degli zuccheri nel sangue con la conseguente comparsa di iperglicemia, con tutti i relativi sintomi collegati.
- Leggi i nostri articoli sui sintomi dell’iperglicemia e sui valori pericolosi dell’iperglicemia.
Questa è però, la definizione del diabete mellito. Nel caso del diabete insipido i valori di glucosio nel sangue sono normali e anche il metabolismo e il relativo trasporto all’interno dell’organismo.
Il problema è legato principalmente all’incapacità da parte dei reni di riassorbire liquidi durante la formazione delle urine, che per questo diventano abbondanti. In particolare questa malattia si può manifestare durante l’inizio della giovane età.
Questa patologia si manifesta a seguito di una mancata o insufficiente secrezione di un ormone (l’ormone antidiuretico ADH o vasopressina), da parte dell’ipotalamo o ipofisi posteriore o della sua inattività a livello dei reni.
Le urine prodotte da chi è affetto da questa malattia possono arrivare fino a 18 litri al giorno e saranno molto diluite.
Come si diagnostica il diabete insipido?
A causa del fatto che i sintomi del diabete insipido sono molto simili a quelli di altre patologie, non è facile diagnosticarlo.
Per prima cosa lo si deve diversificare da patologie come il diabete mellito o la polidipsia primaria, facendo un’anamnesi accurata e degli esami clinici.
Al paziente verranno rivolte domande su abitudini alimentari, consumo di liquidi giornalieri e quantità di urina. Assunzione di eventuali farmaci, interventi chirurgici subiti o precedenti casi in famiglia.
Per quanto riguarda i test di laboratorio possono essere eseguiti:
- Esami ematici utili a evidenziare bassi livelli di glucosio nel sangue. Nel caso della diagnosi di questa malattia si evidenzierà anche una elevata osmolarità plasmatica e ipernatriemia.
- Test delle urine dal quale verrà evidenziato come nel caso del sangue, un basso livello di glucosio. Con questo parametro viene escluso il diabete mellito. Le urine avranno un peso specifico basso e bassa osmolarità.
- Privazione dell’acqua o test di disidratazione. Con questo test monitorato accuratamente viene chiesto alla persona di non assumere liquidi per un periodo di tempo stabilito.
- Test di risposta alla vasopressina. Una soluzione ipertonica al 3% viene somministrata al paziente e si valuta la risposta della vasopressina (ADH) all’aumento dell’osmolarità plasmatica. Anche in questo caso la persona viene tenuta sotto costante monitoraggio.
- Risonanza magnetica. Viene effettuata per rilevare anomalie ipofisarie.
- Consulenza genetica. Questo tipo di diagnosi viene effettuata solo in rarissimi casi di familiarità con il diabete insipido.
Che differenza c’è tra i tipi di diabete?
Le persone con il diabete insipido sono spesso confuse dai diversi nomi usati per descrivere la loro condizione. In realtà, il termine “diabete insipido” non indica un solo tipo di diabete.
Il diabete insipido si manifesta in due differenti forme che sono: centrale e nefrogeno.
Diabete insipido centrale
Caratterizzato da un’insufficiente o mancata produzione dell’ormone antidiuretico da parte dell’ipotalamo o ipofisi posteriore. A sua volta questo tipo di diabete si divide in due forme idiopatica o acquisita.
- La forma idiopatica può essere causata dalla scarsità di cellule nervose deputate, alla produzione di vasopressina e può presentarsi sin dall’infanzia, oppure più avanti nell’età con la mutazione del gene neurofisina, localizzato sul cromosoma 20.
- La forma acquisita è secondaria ad altre patologie come traumi cranici, tumori cerebrali, tubercolosi, aneurismi, meningite, encefalite, interventi chirurgici a livello del cranio, in modo particolare della regione ipotalamo-ipofisaria.
Diabete insipido nefrogenico
Causato dalla completa assenza di risposta renale alla vasopressina, di conseguenza questa forma non può essere corretta con la somministrazione della stessa.
Due i tipi di forme anche in questo caso. La forma congenita e, una acquisita come conseguenza a malattie renali croniche, deficit di potassio, o l’uso scorretto di farmaci.
Quali sono le cause?
Molte sono le cause che possono portare al diabete insipido sia in forme primitive che secondarie.
Nel diabete insipido centrale i reni funzionano bene e sono in grado di svolgere la funzione di riassorbimento dell’acqua, il problema si evidenzia a livello del sistema nervoso centrale.
L’ipofisi non produce la quantità giusta di vasopressina e di conseguenza, il corretto riassorbimento dell’acqua non avviene più.
Nel diabete insipido periferico l’ipofisi produce la quota giusta di ADH ma il recettore renale non risponde correttamente, in questo caso i tubuli renali non assorbono acqua.
Le cause più comuni sono: traumi cranici che potenzialmente danneggiano ipofisi o ipotalamo, tumore al cervello e complicanze chirurgiche.
Cause potenzialmente scatenanti, ma molto più rare sono:
- ipossia cerebrale da ictus
- infezioni
- sindrome di Wolfram
- metastasi cerebrali
- eccesso di calcio nel sangue
- carenza di potassio nel sangue
- infezioni renali
- calcoli
Cosa può fare la medicina per curare il diabete insipido?
Il diabete insipido è una patologia con la quale si può convivere e vivere una vita normale.
Le cure sono diverse, l’approccio terapeutico dipende essenzialmente dalla causa che lo provoca, ma si basano tutte sul principio di mantenere l’equilibrio tra i tessuti del corpo e le sue necessità nutrizionali.
L’obiettivo primario è quello di ridurre la quantità di urina e rimpiazzare i liquidi persi.
Nel caso del diabete insipido centrale la medicina è basata su una somministrazione di ADH per via parenterale. A volte la cura si limita alla rimozione della causa, come ad esempio l’asportazione di un tumore.
Nelle forme leggere, si può limitare la terapia all’aumento di liquidi consumati per compensare le perdite ed evitare la disidratazione.
Nel caso del diabete insipido nefrogenico la somministrazione dell’ormone ADH non ha alcun effetto perché non viene percepito, la terapia prevede l’assunzione di grandi quantità d’acqua e la cura della patologia renale.
Si possono usare anche medicinali diuretici in grado di bilanciare la funzionalità renale e abbinare una dieta iposodica in grado di ridurre la perdita di liquidi.
Come sempre ti ricordiamo che per approfondire l’argomento è preferibile rivolgersi a un medico.
Le informazioni riportate nel nostro articolo sono presentate a solo scopo informativo e non vanno mai a sostituire il parere di un medico o diabetologo.
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