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Castagne e glicemia

Castagne e glicemia: è possibile mangiare le castagne se ho la glicemia alta?

Nell’articolo di oggi ci concentreremo su castagne e glicemia, un argomento che sappiamo stare molto a cuore ai nostri lettori. Le castagne sono un frutto molto gustoso che può essere preparato in modi diversi. Purtroppo però, come sa molto bene chi ha il diabete o anche solo la glicemia alta, alcuni tipi di frutta devono essere consumati con moderazione, come ad esempio fichi, uva, cachi, banane, castagne. Ebbene sì, anche le castagne. Questo frutto prelibato della stagione che va da ottobre a dicembre, fa parte degli alimenti che devono essere consumati poco.

Questo vuol dire che castagne e glicemia non vanno d’accordo. Quindi dovremmo bandire le castagne e rinunciare al piacere delle caldarroste in una fresca giornata d’autunno?

Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere sul mondo delle castagne e glicemia e se si può, gustare questo delizioso frutto d’autunno.

Castagne e glicemia composizione e benefici

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Le castagne sono un frutto tipico della stagione autunnale, un frutto dal gusto dolce, delizioso se gustato arrosto ma anche che ben si abbina a piatti e sapori autunnali (funghi, mele, selvaggina). Le castagne, sono dei frutti che si trovano in un guscio spinoso detto riccio, all’interno del quale è possibile trovare più di un frutto.

Vediamo insieme come castagne e glicemia hanno relazione tra loro. Proprio come tutte le altre tipologie di frutta a guscio, la castagna ha un apporto calorico piuttosto elevato 165 Kcal/100g di prodotto. Questo valore è indicativo in quanto varia a seconda di come viene cotta la castagna.

Se ad esempio si decide di lessarle l’apporto calorico è di 130 Kcal/100g. Il vantaggio di questo tipo di cottura sta nel fatto che le castagne lesse sono più digeribili in quanto, tutto l’amido presente al loro interno, in presenza di acqua bollente, gelatinizza.

Se invece parliamo delle caldarroste (molto apprezzate da grandi e piccoli, spesso presenti alle fiere o sagre di paese), l’apporto calorico è più alto: 190 Kcal/100g.

Quindi, secondo quanto detto, se parliamo di castagne e glicemia dovremmo fare attenzione nel valutare la quantità che vogliamo consumare e anche al tipo di cottura. Le castagne si rivelano un alimento particolarmente utile per l’organismo perché contengono diverse sostanze nutritive come la vitamina A, B, C, D, il fosforo, il ferro e altri micronutrienti utili per mantenersi in salute. Un vantaggio delle castagne rispetto all’altra frutta a guscio, è il basso contenuto di ossalato una molecola che favorisce la formazione dei calcoli renali.

Un buon contenuto di acidi grassi, essenziali per un corretto sviluppo durante l’infanzia, ma anche per la salute generale in età adulta, soprattutto grazie all’acido linoleico. Contengono infine anche acido oleico in grado di procurare diversi benefici all’organismo un po’ come l’olio di oliva. L’alto contenuto di fibre caratteristico delle castagne, contribuisce ad arginare il picco glicemico durante la fase digestiva. A questo punto ci chiediamo se le castagne possono far parte di un pasto per un diabetico. Vediamo:

La dieta del diabetico

La dieta è un aspetto fondamentale nella vita del diabetico quindi anche quando si parla di castagne e glicemia è importante tenere conto del loro indice glicemico. L’indice glicemico di un alimento viene calcolato in termini di percentuale e può essere influenzato da diversi fattori. Il contenuto di grassi, proteine e fibre del pasto, il tipo di cottura, la durata della cottura e così via.

Parlando di castagne e glicemia possiamo dire che l’indice glicemico (IG) è pari a 60. Le castagne contengono 84% di carboidrati, 9% di lipidi e 7% di proteine. Ma per avere un dato preciso, come dicevamo prima, si deve tener conto di alcuni fattori come ad esempio il tipo di cottura.

In tempi passati le castagne venivano definite “il pane dei poveri” anche se il prezzo di vendita al supermercato non lo giustificherebbe, in effetti il termine calza a pennello in quanto la loro composizione ricca di nutrienti riesce a fornire tutti gli elementi necessari al sostentamento. Una fonte ricca di carboidrati complessi.

Quindi castagne e glicemia il diabete consente di consumarle?

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La risposta a questa domanda è si, ma attenzione alle quantità. Come abbiamo visto castagne e glicemia possono andare d’accordo ma il diabetico deve usare moderazione per evitare picchi glicemici troppo alti. Se si decide di consumare le castagne a fine pasto come se fosse un frutto, la quantità non dovrebbe mai superare più di 8 castagne al giorno.

Una ricetta facile da leccarsi i baffi

Parlando di castagne e glicemia non si può fare a meno di concludere il nostro articolo con una ricetta per un dolce semplice e veloce che accontenti grandi e piccoli.

La torta di castagne. Un dolce particolarmente adatto a chi deve tenere d’occhio i valori della glicemia in quanto ricco di amido, fibre e olii polinsaturi e povero di zuccheri semplici. Un dolce ottimo come spuntino o merenda pomeridiana.

Ingredienti

  • 170 g. di farina di castagne
  • 4 cucchiai di olio d’oliva extravergine
  • 20 g. di uvetta
  • 20 g. di pinoli
  • 2 noci
  • alcune foglie di castagno
  • bucce di mandarino biologico
  • sale

Preparazione della torta di castagne

In un pentolino con dell’acqua tiepida metti le foglie di castagno per circa 10 minuti. Fai lo stesso con l’uvetta. Nel frattempo taglia la buccia del mandarino in piccole strisce e sminuzza i gherigli delle due noci a mano. In una ciotola capiente, metti la farina di castagne con il sale, l’olio extravergine di oliva e mescola aggiungendo poco alla volta dell’acqua, quanto basta per rendere l’impasto semidenso e cremoso. Una volta ottenuto l’impasto della consistenza giusta, versalo su di una teglia cosparsa di olio e foderata con le foglie di castagno. Infine aggiungi l’uvetta, i pinoli, i gherigli delle noci sminuzzate e la buccia del mandarino. Se piace si può aggiungere una spolverata di semi di finocchio. Cuoci il tutto in forno a 200 °C per 20 minuti circa.

Per rendere la torta di castagne più soffice e spumosa potresti aggiungere all’impasto un cucchiaio di ricotta. Una volta pronta servi la torta di castagne calda o fredda.

In conclusione

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Se l’articolo su castagne e glicemia ti è piaciuto continua a seguirci sul nostro blog. I nostri articoli parlano di argomenti inerenti al mondo della glicemia e a tutto quello che ruota intorno al diabete, non sono trattati medici, quindi se vuoi saperne di più su castagne e glicemia parlane con il tuo medico o con un diabetologo.

Se ti piace la ricetta della torta di castagne allora potrebbero piacerti anche altre ricette. Visita il sito glicemia.net, troverai molti altri articoli e una sezione completamente dedicata alle ricette.

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