Iperglicemia iperosmolare

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Iperglicemia iperosmolare

Disturbi ormonali – iperglicemia iperosmolare

Lo stato di iperglicemia iperosmolare è una complicanza del diabete mellito di tipo 2, spesso causata da uno stress dell’organismo, un’infezione acuta, una malattia cardiovascolare o cerebrovascolare.

Il tasso di mortalità per iperglicemia iperosmolare si stima intorno al 20%, un valore di mortalità molto più alto rispetto alla chetoacidosi diabetica.

Di cosa si tratta, con quali sintomi si manifesta, quali sono le cause e le conseguenze?

Prima di rispondere a tutte queste domande riassumiamo, in poche righe, la definizione di iperglicemia:

Quando si parla di iperglicemia si fa riferimento a livelli elevati di zucchero nel sangue rispetto ai valori normali della glicemia.

Normalmente l’iperglicemia riguarda persone che vivono una vita sedentaria, che non si muovono e che seguono una dieta ipercalorica o iperglucidica.

Una condizione patologica per cui la concentrazione di glucosio nel sangue misurata a digiuno è costantemente al di sopra dei 120 mg/dl.

Cos’è l’iperglicemia iperosmolare

Diabete e iperglicemia iperosmolare

L’iperglicemia iperosmolare è una complicanza acuta del diabete, in particolare del diabete tipo 2.

Si verifica soprattutto in persone avanti con gli anni e si può manifestare a seguito di circostanze precipitanti come una malattia apparentemente banale: l’influenza, o magari una cistite, un evento cardiovascolare acuto, tutte quelle malattie in grado di debilitare l’organismo.

Alcuni farmaci che possono determinare l’innalzamento vertiginoso della glicemia sono i corticosteroidi o i diuretici, utilizzati per trattare l’ipertensione arteriosa, i quali possono peggiorare la disidratazione e indurre lo stato iperosmolare.

Inoltre l’insorgenza dell’iperglicemia iperosmolare può essere causata da un’interruzione dell’assunzione dei farmaci per il diabete.

Nella maggior parte dei pazienti con diabete di tipo 2 l’acidosi non si manifesta, in quanto l’insulina presente nell’organismo è sufficiente a eliminare la chetogenesi, di conseguenza aumenta la diuresi osmotica in maniera significativa causando disidratazione prima del manifestarsi dei sintomi.

Per questo motivo l’iperglicemia iperosmolare può essere più pericolosa della chetoacidosi diabetica.

Sindrome iperosmolare sintomi

Tra i sintomi più evidenti della sindrome iperosmolare c’è l’alterazione mentale che può andare da uno stato confusionale o di disorientamento piuttosto leggero, sonnolenza, fino ad arrivare allo stato più grave, il coma, in genere conseguente a una disidratazione eccessiva.

Altri sintomi possono essere crisi convulsive o paralisi parziali simili all’ictus.

L’organismo ha bisogno di energia per far funzionare bene il cervello e i vari organi, per farlo utilizza lo zucchero, il glucosio presente nel sangue.

Il problema nel diabetico è che tutto questo processo va ben oltre quello che sono le normali necessità dell’organismo.

Gli ormoni che normalmente dovrebbero portare la glicemia da 90 a 100 o 110 mg/dl in un soggetto sano, nel diabetico discretamente compensato con glicemia intorno a 150 mg/dl possono portare la glicemia a valori elevatissimi (500 – 600 – 700 mg/dl), fino a 10 volte più alto rispetto alla normalità. Non è raro che in alcuni casi la glicemia possa arrivare a 1000 mg/dl.

La glicemia raggiunge questi valori in maniera più o meno rapida (di solito impiega giorni), questi valori altissimi vengono trovati in una persona che magari da qualche giorno non controllava la glicemia o vedeva alzare i valori della glicemia ma non gli dava troppo peso.

Soprattutto nel caso delle persone anziane può capitare che i sintomi non vengono riconosciuti come ad esempio la sensazione di sete intensa, le persone avanti con gli anni bevono di meno.

Il bere di meno contribuisce in maniera importante allo sviluppo dell’iperglicemia iperosmolare.

Iperosmolarità diabete

Il diabete se viene trascurato o curato male può portare a complicanze più o meno gravi a carico di occhi (retinopatia), reni, nervi, alle arterie e al cuore.

Le complicanze acute del diabete, come l’iperglicemia iperosmolare per quanto rare, sono pericolose, perché possono mettere a repentaglio la vita.

Una condizione in cui il glucosio è estremamente alto, il sodio è alto, c’è disidratazione, di conseguenza c’è il rischio di riduzione della pressione arteriosa.

Ci possono essere delle situazioni in cui questa sindrome si accompagna con una tendenza alla coagulazione del sangue che provoca trombosi a carico del cervello, ischemia miocardica e altre condizioni estremamente pericolose.

Vanno quindi trattate rapidamente e in maniera intensiva presso una struttura controllata (ospedale), da personale medico addestrato ed esperto di queste sindromi.

Da tenere presente, che oltre all’aumento della glicemia nel sangue, questa sindrome provoca l’aumento del sodio.

Troppo glucosio nel sangue manda in sofferenza i tessuti del corpo e la disidratazione unita all’aumento del sodio nel sangue, influisce negativamente sul sistema nervoso centrale causando alcuni dei sintomi di cui parlavamo prima: confusione, sonnolenza, coma.

In presenza di iperglicemia iperosmolare è importante riequilibrare la quantità di liquidi stando attenti a non esagerare con i volumi, questo perché di solito le persone che raggiungono questa condizione sono soggetti fragili, anziani, magari con una condizione di salute non troppo buona. Ad esempio nel caso in cui il cuore non funziona alla perfezione, un sovraccarico di liquidi può creare uno scompenso cardiaco.

Per questo motivo è necessario che il trattamento sia seguito da mani esperte in strutture idonee.

Coma per iperglicemia iperosmolare

Coma per iperglicemia iperosmolare

Il coma di questo tipo si manifesta per valori glicemici superiori a 600 mg/dl.

Il coma per iperglicemia iperosmolare rappresenta una delle complicanze più gravi del diabete e consiste nella perdita di coscienza determinata da condizioni metaboliche.

Il coma è un’emergenza medica che va trattata immediatamente, anzi, per quanto sia possibile, va trattato ancor prima che si manifesti, in quanto esistono dei campanelli d’allarme che ne presagiscono il sopraggiungere, facilmente correggibili.

La priorità in caso di coma iperglicemico iperosmolare è quella di ripristinare la corretta idratazione, il ripristino glucidico in questi casi passa in secondo piano in quanto la sensibilità all’insulina è ridotta.

Talvolta questo trattamento può bastare a correggere la patologia, se questo non dovesse bastare a portare la glicemia a valori accettabili, si procede con la somministrazione di insulina.

In nessun caso il coma può essere trattato in maniera casalinga in quanto può portare scompensi e squilibri piuttosto importanti che possono essere trattati solo da personale medico specializzato.

Per quanto pericoloso, il coma iperglicemico iperosmolare se riconosciuto e trattato in maniera tempestiva permette al paziente di recuperare pienamente la qualità della vita.

Con questo articolo abbiamo voluto riassumere in breve gli aspetti principali della sindrome iperglicemica iperosmolare, ma ci teniamo a ricordarti che quanto esposto ha il solo scopo di informare e non va inteso come consiglio medico.

Per avere informazioni precise e dettagliate parlane con un diabetologo o endocrinologo di fiducia.

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