Ipoglicemia factitia

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Ipoglicemia factitia

Ipoglicemia factitia quando si presenta, a chi e come contrastarla

Forse non lo sai ma esiste una condizione medica rara ma estremamente pericolosa che viene provocata volontariamente dalla persona e che si chiama ipoglicemia factitia.

Consiste nella manipolazione deliberata dei livelli di zucchero nel sangue e spesso coinvolge i pazienti che hanno accesso all’insulina come ad esempio coloro che hanno il diabete.

In questi casi gli individui simulano sintomi di ipoglicemia, abbassando intenzionalmente i livelli di glucosio nel sangue o creano l’illusione di una reazione ipoglicemica al fine di ottenere attenzione e assistenza medica.

Questo comportamento può essere considerato come un disturbo psicologico che porta la persona a compiere azioni estremamente pericolose per la sua salute solo per attirare l’attenzione su di se.

L’ipoglicemia factitia è una condizione complessa che richiede una comprensione approfondita per poterla riconoscere e affrontare adeguatamente.

Sebbene sia relativamente rara, i suoi effetti possono essere devastanti per la salute. (La manipolazione intenzionale dei livelli di glucosio nel sangue può portare a gravi complicazioni, tra cui danni cerebrali, convulsioni, coma e persino la morte).

Ipoglicemia factitia cos’è

Ipoglicemia factitia cos'è

Il glucosio è una fonte di energia fondamentale per il funzionamento di tutto il nostro organismo in particolare degli organi come il cervello che ne è il principale utilizzatore.

Normalmente il corpo regola attentamente i livelli di glucosio nel sangue per garantire un equilibrio sempre ottimale, ma quando subentra l’ipoglicemia il discorso cambia e il corpo fatica a gestire la situazione in modo autonomo.

L’ipoglicemia può essere causata da l’eccessivo utilizzo di glucosio da parte del corpo, il quale ne consuma troppo tutto insieme, il fegato non ne produce a sufficienza o si consumano troppo pochi carboidrati, di conseguenza, il corpo va in deficit di zuccheri.

Anche alcune condizioni mediche come il diabete l’insufficienza epatica, renale o alcune malattie ormonali, possono provocare l’ipoglicemia.

L’ipoglicemia factitia è una forma particolare della patologia, che come abbiamo accennato prima è provocata volontariamente, stimolata attraverso il sovradosaggio di insulina.

A differenza dell’ipoglicemia causata da fattori fisiologici o patologici, la factitia è dovuta a una condizione psicologica che spinge l’individuo a convincersi di avere bisogno di maggiore insulina, portandolo al rischio di crisi ipoglicemiche pericolose.

Ipoglicemia factitia in quali casi si può presentare e quali sono i sintomi

Le persone che contraggono l’ipoglicemia factitia possono avere motivazioni diverse che giustificano il loro comportamento, tra i casi più comuni possiamo citare persone diabetiche che hanno disturbi di personalità, il disturbo borderline o il disturbo istrionico.

Lo sapevi?

Disturbo borderline: è un disturbo di personalità caratterizzato dalla difficoltà a relazionarsi con gli altri. Le persone affette dal disturbo borderline hanno una visione distorta della propria persona fanno fatica a gestire l’umore e a organizzare in modo coerente i propri pensieri.

Disturbo istrionico: è caratterizzato da un emotività eccessiva e un comportamento molto evidente di ricerca di attenzione, sono persone particolarmente influenzabili e suggestionabili. Hanno difficoltà a raggiungere una vera intimità con gli altri.

Inoltre anche persone che hanno avuto esperienze traumatiche nella loro vita o hanno subito abusi, possono essere più inclini a questa condizione.

La comparsa dell’ipoglicemia factitia può variare da soggetto e soggetto, ma i sintomi tipici sono simili a quelli dell’ipoglicemia vera.

I sintomi sono: sudorazione eccessiva, tremori, stanchezza e affaticamento, confusione mentale, vertigini, e talvolta svenimenti.

Questi sintomi sono fisicamente e psicologicamente debilitanti e possono influenzare negativamente la qualità della vita della persona.

È importante sottolineare il fatto che l’ipoglicemia factitia non è un disturbo medico reale, ma piuttosto una condizione che spinge la persona a voler ingannare il medico o le persone che lo circondano simulando i sintomi e purtroppo a volte provocando una vera e propria ipoglicemia con un sovradosaggio di insulina.

Conseguenze che può portare l’ipoglicemia factitia

Se non tratta e riconosciuta l’ipoglicemia factitia può portare a una serie di conseguenze alcune delle quali includono:

  • Danni al sistema nervoso: Livelli persistentemente bassi di glicemia causano danni gravi al sistema nervoso, in particolare al cervello. Difficoltà di concentrazione, problemi cognitivi, confusione mentale e problemi di memoria.
  • Perdita di coscienza: con valori glicemici molto bassi aumenta il rischio di perdita di coscienza e convulsioni.
  • Coma: in casi gravi si può arrivare al coma, condizione che richiede un intervento medico immediato.
  • Danni al sistema cardiovascolare: la pressione sanguigna, il ritmo cardiaco e il flusso sanguigno potrebbe essere compromesso e di conseguenza aumenta il rischio di problemi cardiaci o vascolari.
  • Dipendenza: l’ipoglicemia factitia può provocare la dipendenza all’insulina portando il paziente a un circolo vizioso difficile da interrompere e molto pericoloso.

Queste conseguenze dipendono molto dalla gravità e dalla durata della condizione.

È importante parlare con un medico specializzato per capire come fronteggiare una situazione di questo genere e come gestirla nel lungo tempo.

Ipoglicemia factitia consigli su come prevenirla

Ipoglicemia come prevenirla

Per prevenirla e fornire una cura adeguata è essenziale coinvolgere professionisti medici specializzati sia nella gestione del diabete che in disturbi dell’umore.

Una cura multidisciplinare può garantire un trattamento completo e personalizzato per affrontare le sfide specifiche che l’individuo può incontrare.

La figura chiave nel trattamento del diabete è l’endocrinologo. Questo professionista può aiutare a monitorare e gestire i livelli degli zuccheri nel sangue, fornendo consulenza sulla terapia da seguire.

Collaborando con il medico sarà possibile stabilire un piano di gestione personalizzato basato sulle abitudini e condizioni cliniche specifiche del paziente.

Dato che l’ipoglicemia factitia coinvolge anche aspetti psicologici e disturbi dell’umore, può essere utile coinvolgere uno specialista nella salute mentale come uno psicologo o uno psichiatra.

Anche la gestione dell’alimentazione riveste un ruolo fondamentale per gestire al meglio l’ipoglicemia di questo tipo.

Una corretta alimentazione in linea con le raccomandazioni del medico, contribuisce a mantenere stabile la glicemia.

In particolare, i soggetti affetti da diabete da molto tempo hanno bisogno di seguire un piano alimentare regolare che includa nella propria dieta una dose equilibrata di carboidrati, proteine, vitamine, fibre e grassi.

Individuare gli alimenti più adeguati e pianificare i pasti è sicuramente molto utile, inoltre in caso di ipoglicemie frequenti è essenziale valutare con il medico come intervenire, ad esempio assumendo una dose stabilita di zucchero e controllare la glicemia fino a quando non raggiunge valori più stabili e sicuri.

Cosa mangiare e cosa no in caso di ipoglicemia factitia

Ipoglicemia factitia cosa mangiare cosa no

Scendiamo più nel particolare e vediamo cosa si può e cosa non si può mangiare in caso di ipoglicemie frequenti:

  • Carboidrati complessi: questo tipo di carboidrati sono quelli che vengono digeriti più lentamente, per cui aiutano a mantenere la glicemia più stabile. Alcuni esempi includono pasta e riso integrale, pane integrale, farro, quinoa e legumi come fagioli, ceci e lenticchie.
  • Verdure: tutte le verdure in generale fanno bene all’organismo perché ricche di proprietà nutrienti benefiche. Inserisci nella dieta spinaci, broccoli, zucchine, pomodori, carote, cavolfiori, e peperoni.
  • Proteine: importanti per la costruzione e il ripristino dei tessuti, nel caso di diabete, pollo, tacchino, pesce, carne magra di manzo o maiale, uova e latticini magri.
  • Grassi: includi fonti di grassi sani nella dieta come l’olio d’oliva extravergine, avocado, semi di lino, chia, noci, mandorle e altra frutta secca.
  • Frutta fresca: si può includere la frutta ma in caso di diabete è importante valutare la quantità e il tipo di frutta. Vanno bene le fragole, le mele, le pere, le pesche, le albicocche.

Gli alimenti da evitare o limitare sono tutti quelli particolarmente ricchi di zuccheri semplici.

Ovviamente nel caso dell’ipoglicemia, per alzare velocemente i livelli di zucchero nel sangue può essere utile consumare immediatamente una merendina, una barretta energetica, una bibita zuccherata o delle caramelle.

Quelli appena elencati sono solo alcuni esempi, è chiaro che per una dieta corretta è importante farsi seguire da un professionista, per questo il consiglio è sempre quello di chiedere a un nutrizionista o un dietologo.

In questo articolo abbiamo fornito una linea guida generale sull’argomento. Per avere un opinione professionale rivolgiti al tuo medico di famiglia.

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